Antrodoco e i dintorni reatini

Antrodoco, il paesino tra i monti dell'Appennino centrale

Circondato dal monte Giano, dal monte Nuria e dal monte Elefante, che sovrastano la valle del Velino, Antrodoco è un paesino in provincia di Rieti che conserva diverse testimonianze del suo passato, tra cui la chiesa di Santa Maria Extra Moenia, edificata nell'XI secolo su di un preesistente tempio dedicato alla dea Diana, e il santuario della Madonna delle Grotte, dove si conserva un'immagine dipinta della Vergine Maria, ritrovata proprio in una grotta da una pastorella. Alla posizione che occupa, la cittadina deve il suo nome: Antrodoco deriva infatti dall'osco Interocrium, la cui radice antica, ocre, significa "tra le montagne".


Stazione di posta lungo la Via Salaria in epoca romana, Antrodoco è famosa, oltre che per la raccolta del marrone antrodocano, per la ricchezza di acqua sulfurea; presenza che ha reso il territorio stazione termale per eccellenza durante l'età dei grandi imperatori romani. Ospiti frequenti furono infatti Vespasiano e i figli, Tito e Domiziano. Il paese è attraversato da fiume Velino e si trova poco distante dal Monte Terminillo, la vetta più alta e affascinante dei Monti Reatini.

Alcune specialità locali

La tradizione gastronomica di Antrodoco vanta diverse specialità, come gli stracci antrodocani, che sono delle crespelle farcite con sugo di carne, salsa di pomodoro e formaggi, o la pizza messa, un dolce con canditi che viene preparato in occasione della Pasqua. Ma la vera eccellenza locale è il marrone antrodocano, un frutto IGP che si raccoglie nei boschi di castagno che circondano il paese: a questo prezioso prodotto della terra si dedica la Festa d'Autunno che si tiene nel mese di ottobre. Il marrone antrodocano è alla base di molte ricette locali: da questo frutto, ad esempio, si ricava la farina con cui si preparano un'ottima polenta e diversi formati di pasta.

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