Le tradizioni

Dalle tradizioni più antiche: il carnevale morto di Antrodoco

Paese che vai, usanze che trovi e non c'è dubbio che Antrodoco sappia distinguersi per il suo modo di festeggiare il Carnevale. Se il pomeriggio della domenica a tenere banco sono la sfilata di carri allegorici guidata da un grande fantoccio e le maschere de Li Dodici Mesi, dodici figuranti che rappresentano l'anno appena terminato, il martedì grasso è il momento in cui si celebra il funerale del Carnevale, usanza antica che affonda le sue radici nella cultura contadina del reatino.

Un triste corteo?
Il Carnevale Mortu si svolge come un vero e proprio funerale. Il corteo è preceduto dai simboli dei confratelli della Buona Morte, quindi seguono le autorità del paese che, abbigliate con vestiti d'epoca, recitano un rosario goliardico. Il defunto, cioè il fantoccio del carnevale, giace su un feretro circondato da monache e monaci oranti e che portano torce e candelabri. Il corteo, giunto nella piazza, si ferma ad ascoltare il necrologio accorato del sindaco, quindi prosegue fin sulle sponde del Velino dove una pira attende la salma. Il fantoccio viene allora bruciato e il suo rogo, così simile ai roghi indù sulle sponde del Gange, simboleggia la purificazione: le fiamme che bruciano il carnevale "bruciano" anche i peccati commessi durante questo periodo di burle e divertimenti.

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