Le tradizioni

Antrodoco e i canti della Befana

Canti, vino e cibo
Trovarsi ad Antrodoco nei giorni compresi fra il 31 dicembre e il 5 gennaio significa immergersi in una delle tradizioni più suggestive della zona dell'alta valle del fiume Velino: quella dei pasquarellari, gruppi di cantori vestiti di flanella, velluto e mantella e muniti di tamburelli, organetto e ciaramelle, e pronti a sfornare a ripetizione strofe di buon augurio. Una consuetudine che si perde nella notte dei tempi e che li vede aggirarsi per le strade del paese intonando 'Lu Soffietellu' e 'La Pasquarella', chiedendo in cambio dei loro canti vino e cibo, poi impiegati per allestire ricche cene a beneficio di tutta la comunità.


Festa doppia per la Befana
Tanto 'Lu Soffietellu' quanto 'La Pasquarella' sono sostanzialmente lodi sacre mischiate ad argomenti profani e grotteschi, senza però sconfinare nella volgarità, visto che si tratta di canti nati per ricordare la nascita di Gesù bambino. Uniscono due punti di vista contrapposti della festività: la presentazione dei doni da parte dei Re Magi al ritorno della Befana, a cavallo della sua proverbiale scopa, per propiziare l'anno appena cominciato. Il rito si ripete anche nel giorno dell'Epifania in occasione dell'evento 'La Befana volante arriva ad Antrodoco', curato dai vigili del fuoco locali, con la distribuzione di regali ai bambini, vin brulè e '"panonta', tradizionale pane fritto nell'olio di pancetta o di guanciale, lardo e spuntature. Mentre i pasquarellari intonano 'Lu soffietellu'.

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