Le tradizioni

Delizie di Antrodoco: la panonta

Il pane della festa
Come superare i rigori dell'inverno o ritemprarsi dopo una giornata di lavoro, magari nei campi? La 'soluzione' per gli abitanti di Antrodoco sta in una fetta di pane. La cosiddetta 'panonta', una iper calorica e saporita merenda a base di pane fritto nell'olio, in cui sono stati cotti pancetta o guanciale, lardo e spuntature di suino. Un piatto non proprio dietetico, in origine preparato dopo Natale, con l'uccisione dei maiali e servito anche in occasione dell'Epifania. Nonché protagonista di numerose sagre in vari paesi del Lazio, a cominciare dalla vicina Amatrice.

Come prepararla
La ricetta per sei persone prevede 200 grammi di pancetta fresca o guanciale, sei spuntature di maiale, sei fette di pane casereccio, olio extra vergine di oliva, tre spicchi d'aglio, sale, rosmarino e peperoncino a proprio gusto. Dopo aver tagliato a pezzi le spuntature e la pancetta (o il guanciale) si fanno rosolare in un tegame con un po' d'olio e quindi si aggiungono gli aromi, facendo cuocere bene il tutto a fuoco lento, per poi mettere da parte e tenere al caldo. A questo punto si frigge il pane nel grasso rilasciato dalle carni appena cotte e poi si impiatta, insieme alle spuntature e alla pancetta ovviamente. La panonta è servita!

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