Le tradizioni

La festa dell'amatriciana a due passi da Rieti

Il pienone è stato di proporzioni inimmaginabili alla "Sagra degli Spaghetti all’Amatriciana”, che si è tenuta alla fine di settembre proprio ad Amatrice. Gente, tanta gente, è arrivata nei posti stabiliti dall’organizzazione, che voleva esaltare il prodotto culinario che porta il nome della cittadina laziale. E lì che si svela la ricetta storica, si potrebbe dire, quella ufficiale: la amatriciana si fa col guanciale di maiale e non con la ventresca. Da quelle parti sono rigorosissimi e non c’è nulla da discutere. Ed insieme alla parte più saporita del maiale, ecco l’unione di pomodoro e pecorino, quello prodotto nelle valli e nei monti intorno ad Amatrice a fare il sugo che allaga gli spaghetti. 

La tradizionale amatriciana di Amatrice

La tradizione è questa ed è stata scritta in modo chiaro sì che gli organizzatori della sagra amano metterla sullo storico/araldico della città, per tutelarsi dai tantissimi tentativi di imitazione: "La genuinità dei prodotti che costituiscono la materia prima della nostra Sagra è garantita da un simbolo, un Cavallo e la scritta "Fidelis Amatrix”, la moneta del XIV secolo recante lo stemma della Città: è il marchio De.Co., la Denominazione Comunale, che impreziosisce e valorizza le specialità del nostro territorio. Tornare a celebrare questa antica e nobile tradizione, nata mezzo secolo fa, è stata una scelta fatta con il cuore: nonostante le difficoltà”. La sagra è terminata ma non è mai finita la possibilità di gustare l’amatriciana nel luogo dove è nata, dove è stato concepito il connubio così particolare di prodotti che danno una squisitezza di valore mondiale.

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