Le tradizioni

La ricetta Gli 'stracci' antrodocani

Un primo o un secondo?
Chi capita dalle parti di Antrodoco nella prima metà di agosto non può rinunciare a fare un salto alla sua Sagra degli stracci, manifestazione dedicata a un primo assai gustoso che per la ricchezza dei suoi ingredienti può quasi dirsi un 'piatto unico'!. Dentro agli stracci, ritagli di pasta a base di uovo, acqua e farina, infatti c'è un sostanzioso ripieno a base di di carne di vitellone macinata, sugo di manzo, mozzarella, formaggio pecorino grattugiato e burro. La sua ricetta, nata nel lontano Medioevo, viene ricordata anche in una celebre canzone in dialetto antrodocano che fa così: "Stracci oh, stracci ah, so davero 'na bonta, Stracci oh, stracci ah, te fau propiu reffiatà".

Come prepararli
Si trita la carne e si fa rosolare in padella a fiamma viva con un filo di olio e un pizzico di pepe, quindi si sfuma con mezzo bicchiere di vino bianco secco e si aggiungono un po' di pomodoro e un pizzico di sale. A cottura terminata, si procede con la preparazione della pasta, sbattendo uova, farina, acqua e olio extravergine di oliva, fino ad ottenere un composto omogeneo. La cottura è simile in tutto è per tutto a quella delle crepes - gli stracci devono avere uno spessore di 1-1,5 millimetri - e una volta cotte vanno messe a freddare su un vassoio. Quindi si prepara un sugo a base di pomodoro, manzo, cipolla, sedano e carota, nel modo consueto, e si passa all'assemblaggio degli stracci: si stendono le crepes su un tagliere, e al centro di ognuna si mettono un cucchiaio di carne, una fettina di mozzarella e un po' di pecorino grattugiato; si arrotolano con attenzione e si adagiano in una teglia con il fondo cosparso di sugo, si aggiungono ancora sugo e pecorino, si mettono in forno 180 gradi per circa 15 minuti e sono pronte.

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